L'IDEA: una zuppa per tutti
Chi l'ha detto che le zuppe sono solo un piatto da consumare nei periodi freddi, se si cerca nei dizionari con il termine zuppa troviamo che si tratta di una vivanda brodosa con vari ingredienti e servita con fettine di pane tostato, per non parlare di quella pavese costituita da brodo bollente ecc ecc... eppure sono tante le zuppe fredde che possono essere consumate nei periodi caldi. Come non citare quella più famosa, il Gazpacho caposaldo della cucina Spagnola e preparata con pomodori, peperoni, cipollotti, cetrioli e yogurt greco, condito con sale, olio, il tutto rigorosamente frullato e passato in frigorifero... ma la cucina si sa ha anche i suoi contrasti che è giusto sperimentare, per questo motivo sempre nella patria sopracitata troviamo un'altra zuppa dal nome Ajo Blanco, che altro non è che aglio, latte, pane raffermo, sale olio al quale si aggiungono gli acini dell'uva spellati e senza semi. Ma andiamo più a fondo della semplice regola per creare un piatto gustoso e pensiamo al concetto di 'zuppa' visto come un espediente per condividere con gli altri una portata senza privilegiare nessuno con le 'parti migliori', si... perchè una zuppa non conferisce una considerazione diversa in base alla porzione che si sceglie, ecco perchè nel Medioevo, la zuppa o minestra che si voglia, che si distribuiva ai monaci aveva anche il compito di segnalare l'assenza di gerarchie all'interno della comunità. Ai tempi della rivoluzione francese, per esempio, l'introduzione della 'soupe populaire', ovvero la minestra calda offerta dal Comune ai cittadini bisognosi, fu un gesto concreto e definitivo per superare la vecchia pratica dell'assistenza ai poveri cui veniva elargito cibo per il proprio sostentamento, divenendo semplicemente cibo per tutti senza distinzione di classe sociale.
